DIAFRAMMA.

Il diaframma si apre e si chiude ad intervalli regolari che raddoppiano o dimezzano la quantità di luce che intendiamo far passare. Questi intervalli che prendono il nome di "stop" rispettano una scala numerica, scritta sulla ghiera dell'obbiettivo, espressa nella seguente progressione :
f 1 f 1,4 f 2 f 2,8 f 4 f 5,6 f 8 f 11 f 16 f 22 f 32 f 45 f 68 

E' sufficiente sapere che al valore numerico più basso corrisponde una apertura di diaframma più grande. 
Un diaframma impostato al valore f 2,8 lascerà passare una quantità di luce maggiore che se impostato allo stop successivo (4) e più precisamente il doppio. 


Oltre a determinare la quantità di luce, il diaframma gestisce un altro fondamentale parametro della fotografia: la profondità di campo.


La profondità di campo rappresenta la porzione di spazio che risulta nitida in una foto.
Questa distanza può essere più o meno estesa e questo dipende da vari fattori:
Il valore del diaframma, la distanza che intercorre tra la macchina e il soggetto e la lunghezza focale usata.

Una regola fondamentale da conoscere è quella per cui la profondità di campo si estende per un terzo davanti al soggetto messo a fuoco (verso noi che lo fotografiamo) e per due terzi dietro di lui. Questo vale con qualsiasi valore di diaframma impostato, a qualsiasi distanza dal soggetto e con qualsiasi ottica.
Come abbiamo detto l'impostazione del diaframma determina la misura della profondità di campo, più è chiuso il diaframma e più questa distanza aumenta (sempre mantenendosi un terzo avanti e due terzi dietro al soggetto).


In ultimo, più il soggetto è lontano dal punto di ripresa e più sarà estesa la profondità di campo.
Concludendo possiamo affermare che fotografando un soggetto lontano da noi con un ottica "corta" (es. 35 mm) ed impostando un diaframma abbastanza chiuso (11, 16 etc.) avremmo una zona nitida nella foto molto estesa.(fonte: www.centoiso.com)



Per utilizzare le diverse impostazioni di diaframma in modo che esse determino differenti profondità di campo bisogna anche tenere conto quindi della velocità di scatto in quanto anch'essa come il diaframma regolano la quantità di luce che passerà per l'obbiettivo e non sistemare i valori in modo che si compensino l'un l'altro comporterebbe ad ottenere fotografie troppo scure o troppo chiare.
Va inoltre aggiunto che maggiore profondità di campo si vuole ottenere, minore deve essere l'apertura del diaframma, ma per una questione di poca luce maggiore deve essere il tempo di scatto.
A tempo di scatto lungo si rischia una foto mossa se non scattata dal cavalletto di conseguenza maggiore profondità di campo si vuole ottenere maggior fermezza si deve adoperare per lo scatto.


Pertanto possiamo mettere in pratica quanto spiegato scattando alcune fotografie che determinano le differenze che di fatto il diaframma più o meno aperto denota su di una fotografia.





soggetto: bicchiere
tecnica fotografica: Canon EOS1000D velocità di scatto 4", diaframma 22 su cavalletto.




soggetto: bicchiere
tecnica fotografica: Canon EOS1000D velocità di scatto 1/5, diaframma 3.5 su cavalletto.


soggetto: bicchieri
tecnica fotografica: Canon EOS1000D velocità di scatto 4", diaframma 22, cavalletto. 



soggetto: bicchieri
tecnica fotografica: Canon EOS1000D velocità di scatto 1/5, diaframma 4.5, cavalletto




soggetto: bicchieri
tecnica fotografica: Canon EOS1000D velocità di scatto 2", diaframma 22, cavalletto.